mercoledì 12 maggio 2010

Fuga da Los Angeles

Fuga da Los Angeles

Anno 2013. Trasformata in isola da un terremoto del 2000, Los Angeles è diventata un lager per fuorilegge, emarginati e anticonformisti di ogni tipo, mentre un presidente degli USA (a vita), ultraconservatore e bigotto, ha messo al bando alcol, fumo, sesso prima e fuori del matrimonio e il mondo è diviso in due blocchi, il Nord e il Sud, entrambi totalitari. La figlia (A.J. Langer) del dittatore bacchettone si rifugia a L.A. con un congegno che può azzerare i sistemi elettrici e telematici del pianeta. Snake (Jena) Plissken (K. Russell) lo deve recuperare entro poche ore. Doppia sorpresa finale con sberleffo. Scritto con Debra Hill e K. Russell, il film di Carpenter, ala sinistra dell'horror nordamericano, ripete 1997-Fuga da New York, ma in modo più radicale e pessimista. Ci si può divertire molto a due condizioni: essere cultori del trash ipertrofico e violento oppure fare del testo una lettura ideologica, prescindendo dalla sua forma con il rischio di prendere per buona la versione fumettistica delle teorie di Marcuse e di altri apocalittici. Fuori dalle due categorie, è un film ripetitivo, rozzo, decorativo, abitato da marionette goffe o melense, una sagra del già visto nelle trovate fantastiche, manieristico nella tetraggine notturna e nell'impianto scenografico.: link megavideo

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